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Ma vogliamo proprio andare avanti con questo modello di “superamento” dei livelli?

INTERPELLANZA

14 gennaio 2022

Secondo il comunicato di ieri, il DECS intende proporre al CdS di portare avanti, nei prossimi due anni scolastici, in alcune Scuole Medie, una sperimentazione del “superamento” dei livelli in terza media secondo il modello posto in consultazione alla fine dello scorso anno.

Il titolo, piuttosto fuorviante, del comunicato afferma che il 64% dei consultati è favorevole al superamento dei livelli. Al di là del fatto che una percentuale calcolata sul totale dei consultati non dice granché (una questione è avere l’accordo o il disaccordo di una singola persona consultata, altra questione è avere il disaccordo degli esperti di una delle due materie toccate dal provvedimento o dei plenum dei docenti!), si deve osservare che la maggioranza di questo 64% non è tout court favorevole al modello presentato dal DECS, ma solo al superamento dei livelli, il che è tutt’altra cosa.

Gli esperti di matematica, nel loro documento “Riflessioni del gruppo esperti di matematica sul superamento dei corsi A e B” arrivano addirittura a mettere in dubbio la necessità di una modifica strutturale nel senso di quanto vuole fare il DECS. Cito: “In primo luogo, occorre verificare se una modifica strutturale di superamento dei corsi sia un elemento fondamentale per lo sviluppo della scuola media” e “L’opportunità di scegliere un corso adatto alle proprie potenzialità dovrebbe favorire, in entrambi i corsi, una formazione di maggior qualità e, conformemente alle finalità della scuola media, in linea con gli interessi e le esigenze dell’allievo”.

Gli stessi esperti di matematica propongono anche una soluzione ben diversa e molto più semplice da implementare: “A nostro avviso, la proposta di modifica seguente, relativa al Regolamento della scuola media, potrebbe garantire un funzionamento ottimale del sistema attuale, senza stravolgimenti e senza costi aggiuntivi.”

Anche un’altra importante componente della Scuola, la Consulta dei presidenti dei plenum della Scuola Media esprime parere contrario alla sperimentazione del DECS e cito:

“Pur apprezzando la volontà del dipartimento di chinarsi sulla questione, la maggior parte dei documenti elaborati dalle diverse sedi di scuola media in risposta alla consultazione evidenzia come il progetto proposto dal DECS presenti comunque troppe criticità per essere valutato in maniera positiva” e ancora “… la maggioranza dei plena di scuola media propone che una sperimentazione che prenda in esame diverse realtà scolastiche e che sia accompagnata da un dispositivo di monitoraggio (esperti, capi gruppo sostegno…) venga avviata solo dopo aver trovato i correttivi alle criticità emerse e averli nuovamente sottoposti al mondo della scuola”.

Dunque componenti molto importanti della Scuola non sono per niente favorevoli a quanto proposto dal DECS.

Infine non dimentichiamo che La Scuola che verrà, che comprendeva, fra l’altro, qualcosa di analogo a quanto proposto oggi dal DECS, a seguito del referendum lanciato dall’UDC, è stata respinta dal popolo ticinese.

A questo punto chiediamo al CdS:

  1. Ritiene sensato insistere a seguire la linea (ri)proposta dal DECS che nella consultazione non ha raccolto, in realtà, molti consensi, almeno così come proposto e che è già stata bocciata in votazione popolare?
  2. Dato che la sperimentazione richiede la suddivisione a metà classe nei laboratori, con quale credito si farebbe fronte ai costi, dato che, con ogni probabilità, il GC stralcerà dal preventivo 2022 il credito per l’attuazione generalizzata del modello?
  3. Perché si vuole sperimentare solo questo modello, quando ci sono proposte alternative come quelle contenute nei relativi atti parlamentari del gruppo UDC e soprattutto quella degli esperti di matematica che, ribadiamo, è una delle due materie interessate alla questione?
  4. Perché si vuole iniziare la sperimentazione senza nemmeno attendere che l’introduzione dei laboratori in prima e seconda media possa essere analizzata sulla base di un’esperienza di almeno un quadriennio?
  5. Non ritiene il CdS che, per iniziare una sperimentazione, occorra almeno l’accordo a larga maggioranza delle componenti della Scuola (esperti, collegi docenti ecc.)?
  6. Nel caso in cui il CdS volesse, comunque, proseguire sulla strada indicata dal DECS, verranno considerate, per la sperimentazione, anche quelle Scuole Medie in cui i collegi docenti hanno sollevato perplessità o contrarietà?

Edo Pellegrini

Cofirmatari: Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli, Paolo Pamini, Daniele Pinoja, Roberta Soldati

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